San Marzano sul Sarno (SA)
San Marzano sul Sarno è il paesino dove vivo... si trova in provincia di Salerno e ha poco meno di 10.000 abitanti.
Un pò di storia sulle origini
Su San Marzano non esistono notizie precise, però si sà per certo che nel suo territorio sono stati rinvenuti vasi ed oggetti vari, che giacevano in una necropoli del 700 a.C.
Il Von Duhn (geologo), da un grosso strato di lapillo bianco che copriva la necropoli, insieme ai resti di un centro romano dell' VIII secolo e comunque anteriore all'eruzione del 79 a.C., pensò che nella zona vivesse una popolazione, probabilmente dedita all'agricoltura ed al commercio con la vicina Pompei.
Nel suo territorio venne sepolto, nel 303, il corpo decapitato di San Gannaro.
Dal 592 al 601 i Longobardi si insediarono in Campania, finché Papa Gregorio non dichiarò che gli avvenimenti della regione gli stavano particolarmente a cuore.
Intanto nel, 601, Arechi occupava Nola e le orde Longobarde operarono scorrerie in tutto l'Agro Nocerino-Sarnese. Numerose furono le devastazioni e gli eccidi; anche San Marzano conobbe la loro furia. In quell'anno fu, infatti, distrutto il "fundo Marciani" un cenobio benedettino che faceva parte della Diocesi di Nocera.
Nel 679 l'ex fundo Marciani fu annesso cl nome di San Marzano alla nuova Diocesi di Sarno, sotto il Vescovo Adeorato.
Intorno all'anno mille, San Marzano incomincia ad imporsi col nome di Casale di San Marzano, come si rileva dai documenti dell'epoca, custoditi nell'archivio nazionale di Napoli.
Nel 1238, il territorio appartenne a Pietro Bruerio dal quale passo a Giovanni de Gauro per volere dell'imperatore Federico II e, nel 1270, passò a Galeano de Iuriaco.
Nel 1284, venne donato da Carlo D'Angiò a donna Egidia, moglie di Pietro Braccio, di poi al figlio Filippello.
Nel 1315, appartenne al feudatario Enrico de Aprano.
Nel 1630, con altri Comuni, si ribello al signore di Scafati, protestando per lo sbarramento che questi aveva costruito, interrompendo così la navigabilità del fiume Sarno.
Nel 1647, il Duca D'Arces era vicerè di Napoli ed il malgoverno e le tasse eccessive spinsero il popolo a ribellarsi contro il gorùverno spagnolo di Sua Maesta Cattolica Filippo IV. Masaniello, ucciso a furor di popolo il 7 luglio di quell'anno, lasciò in eredità il seme della rivolta. I tumulti infatti, ripresero con maggiore violenza. A San Marzano, Nocera, Pagani, Angri ed in tutte le altre località del Regno, vaste masse di proletari si riversarono nelle strade, nei primi giorni di agosto, contro i rappresentanti del governo spagnolo.